Edoardo Martini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Edoardo Martini
NascitaVicenza, 11 febbraio 1923
MorteTrento, 30 settembre 1967
Cause della morteattentato dinamitardo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Corpo delle guardie di pubblica sicurezza
CorpoPolizia ferroviaria
Anni di servizio1948-1967
GradoGuardia scelta
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare
(alla memoria)
"fonti nel corpo del testo"
voci di militari presenti su Wikipedia

Edoardo Martini (Vicenza, 11 febbraio 1923[1]Trento, 30 settembre 1967) è stato un poliziotto italiano, guardia scelta della polizia ferroviaria, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Entrò in polizia nel 1948. Prestò servizio a Trento e lì perse la vita insieme al brigadiere Filippo Foti a causa di un attentato dell'organizzazione terroristica Befreiungsausschuss Südtirol. Il 30 settembre 1967, lui e Foti prestavano servizio presso la stazione di Trento, quando ricevettero una segnalazione in cui si comunicava che a bordo del treno Alpen Express, proveniente da Innsbruck, vi era una valigia contenente una bomba. Una volta giunto il convoglio in stazione, Foti, accompagnato da Martini, spostò la valigia sospetta in un luogo isolato, nei pressi dello scalo merci della stazione. Prima che potessero allontanarsi, l'ordigno esplose uccidendoli sul colpo[2].

I funerali di stato ebbero luogo a Trento il 2 ottobre, alla presenza del Ministro delle poste e delle telecomunicazioni Giovanni Spagnolli, del capo della polizia Angelo Vicari ed altre autorità locali e nazionali, in rappresentanza dei rispettivi enti.

Martini lasciò moglie e tre figli.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«In forza ad un posto di polizia ferroviaria, si distingueva per sereno e cosciente coraggio in frequenti operazioni antisabotaggio effettuate nella sede di servizio per scongiurare attentati terroristici. Informato dal sottufficiale comandante del posto che su di un treno viaggiatori molto affollato, in arrivo dall’estero, era stata collocata una valigia il cui contenuto era apparso sospetto, appena giunto il convoglio, nel timore che si trattasse di ordigno ad orologeria e che pertanto ogni istante trascorso potesse essere fatale ai viaggiatori ed alle persone in sosta nello scalo ferroviario, si affiancava senza alcuna esitazione al suo comandante nel rimuovere la valigia per depositarla in zona isolata. Pur nella chiara coscienza del gravissimo pericolo incombente per la sua incolumità, mentre, unitamente al sottufficiale, si apprestava ad attuare le opportune misure per eliminare ogni possibile funesta conseguenza, veniva improvvisamente investito in pieno e dilaniato dalla esplosione dell’ordigno. Con il supremo olocausto della propria esistenza, tutta votata al servizio del paese, sventava il disegno criminoso dei terroristi, evitando in tal modo una sicura strage. Il suo fulgido atto di eroismo suscitava la commossa riconoscenza della nazione. - Trento, 30 settembre 1967.[3]»
— Roma, 18 luglio 1968
Medaglia d'oro di vittima del terrorismo - nastrino per uniforme ordinaria
«Per gli alti valori morali espressi nell'attività prestata presso l'Amministrazione di appartenenza e per i quali, a Trento, il 30 settembre 1967, perse la vita a seguito dello scoppio di una bomba che ignoti terroristi avevano nascosto nella Stazione Ferroviaria.
Per l'evento verificatosi in Trento il 30 settembre 1967.»
— 29 marzo 2010[4]
Aquila di San Venceslao - nastrino per uniforme ordinaria
«Il 30 settembre 1967 a Trento il brigadiere del corpo delle guardie di pubblica sicurezza Filippo Foti e la guardia scelta Edoardo Martini salvarono con il loro consapevole sacrificio la vita di centinaia di persone. In questa ricorrenza la presidenza del Consiglio provinciale ha ritenuto suo dovere ricordare l'eroismo di questi due servitori dello Stato, ai quali la comunità trentina deve molto, ponendo in luce l'ancora attualissima centralità dei valori del senso del dovere e della responsabilità da loro testimoniati, ma anche di tutte le donne e gli uomini delle forze dell'ordine e della magistratura caduti nell'adempimento del loro dovere.»
— 29 settembre 2017[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sistema archivistico nazionale, su memoria.san.beniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Associazione italiana vittime del terrorismo, su vittimeterrorismo.it. URL consultato il 6 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2011).
  3. ^ Presidenza della Repubblica, su quirinale.it. URL consultato il 6 maggio 2011.
  4. ^ Dettaglio decorato Edoardo Martini sul sito della Presidenza della Repubblica Italiana, su quirinale.it. URL consultato il 22 dicembre 2016.
  5. ^ Trentino: Aquila S.Venceslao a polizia per Foti e Martini, su ansa.it. URL consultato il 1º ottobre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mauro Minniti, Martiri invisibili. Gli anni del terrorismo in Alto Adige, Bolzano, 2008.
  • Martha Stocker, La storia della nostra terra. Il Sudtirolo dal 1914 al 1992 - cenni storici, Bolzano, Athesia, 2007, ISBN 978-88-8266-491-6.
  • Gianni Flamini, Brennero connection: alle radici del terrorismo italiano, Editori riuniti, 2003, ISBN 978-88-359-5342-5.
  • Renzo Vanni, Trent'anni di regime bianco, Pisa, Giardini, 1976.
  • Renzo Agasso, Domenico Agasso, Il piombo e il silenzio: le vittime del terrorismo in Italia, 1967-2003, San Paolo, 2008, ISBN 978-88-215-6201-3.
  • Alla stazione di Trento due agenti dilaniati da una bomba dei nazisti, in La Stampa, 1º ottobre 1967.
  • I solenni funerali degli agenti uccisi, in Stampa Sera, 2 ottobre 1967, p. 1.
  • A Trento chiusi i negozi per i funerali dei due agenti, in La Stampa, 3 ottobre 1967, p. 1.
  • Polizia Moderna, n. 10, ottobre 1967, pp. 4-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]